TECNOSEAL ANSWERS - ANODI E PERFORMANCE: UN EQUILIBRIO RICERCATO

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L'argomento di cui parleremo, ci è stato suggerito da uno dei visitatori del nostro sito che ha posto la seguente domanda (a dire il vero molto frequente): "Ma gli anodi sacrificali influiscono sulle performance di un'imbarcazione? E se sì, come?"

Prima di iniziare vi ricordo che al seguente link potete trovare un indice tematico di tutti i Tecnoseal Answers usciti fino ad oggi.

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una foto delle parti sommerse "sporgenti" di un'imbarcazione

Il Rapporto tra Anodi e Performance

Abbiamo già accennato in numerosi articoli passati al rapporto che lega indissolubilmente performance e anodi sacrificali, un tipo di collegamento che è facilmente intuibile da chiunque conosca le basi della resistenza al moto (altrimenti potete sempre trovarle qui, qui e qui). La forma dello scafo di ogni imbarcazione viene studiata per avere alte performance dinamiche e permettere al veicolo di raggiungere elevate velocità. Più lo scafo è veloce, però, più la presenza di anodi sullo stesso ne impatterà la dinamica. La presenza degli anodi creerà infatti delle turbolenze che si ripercuoteranno sulle parti strutturali che generano e definiscono il moto dell'imbarcazione. Inoltre è vero anche il contrario, ovvero che la dinamica dell'imbarcazione e la sua velocità influenzano anche il consumo stesso degli anodi. Le stesse turbolenze che impattano sullo scafo, possono consumare in maniera anomala gli anodi e alterare l'equilibrio tra loro e l'imbarcazione, facendo venire meno la protezione catodica presente visto che il calcolo del piano anodico non corrisponderà più alla realtà.

Prima di proseguire con quelle che sono le soluzioni di questa problematica, va evidenziato che quando si parla di come gli anodi influiscono sulla dinamica di un'imbarcazione, nella maggior parte dei casi non ci si riferisce allo scafo nella sua totalità, ma a quelle parti di esso che sono a contatto con l'acqua (sempre o comunque per grandi quantità di tempo) e presentano una forma "sporgente." Questo perché, già di base, in presenza di queste forme si andranno a creare determinati tipi di turbolenze. Ci riferiamo a parti dell'imbarcazione come: i braccetti degli assi, la zona delle eliche, la zona di poppa, tutte le parti che stanno in prossimità di pinne strutturali, le chiglie e i bulbi delle barche a vela, i foil delle barche ad alta velocità e degli aliscafi e quant'altro sia simile a quanto appena elencato.

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un gruppo di piastre dal profilo arrotondato

La Soluzione in Breve

Poiché un'imbarcazione moderna non può navigare senza installare anodi sacrificali, visto che verrebbe sicuramente danneggiata dalla corrosione galvanica, non esiste una soluzione assoluta a questo problema e ogni armatore/capitano/operaio sa bene di dover cercare il miglior equilibrio possibile tra anodi installati e performance effettive. Fortunatamente, al giorno d'oggi, ci sono tante soluzioni che permettono di ottenere risultati ottimi senza mettere a rischio la propria imbarcazione. Queste, però, vanno attuate durante la fase di progettazione dell'imbarcazione stessa, visto che dovranno tenere di conto della forma dello scafo e di tanti altri piccoli fattori che andranno a influenzare la scelta effettiva della migliore soluzione per quel caso specifico.

Scendendo nel dettaglio di queste soluzioni, di molte di esse abbiamo già parlato in alcuni articoli passati a loro esclusivamente dedicati. Per questo, nell'elenco sottostante aggiungerò anche eventuali link per chi volesse approfondire l'argomento:

  • La regola di base quando si progetta la protezione catodica di un'imbarcazione è quella di scegliere in modo opportuno il posizionamento degli anodi sacrificali, tenendo di conto del profilo dello scafo e delle parti da proteggere.
  • In generale si cercherà di installare anodi sacrificali dalle forme e geometrie idrodinamiche, così da ridurne l'effettivo impatto idrodinamico. Ne abbiamo parlato anche nell'Anodo della Settimana 46 (dedicato agli anodi per scafi veloci) e nell'Anodo della Settimana 47 (dedicato agli anodi per aliscafi).
  • Una soluzione estrema, ma molto efficace se realizzabile (cosa che non è sempre possibile), è quella di realizzare dei recessi in cui situare gli anodi. Questo, per altro, limita al massimo i problemi idrodinamici sugli anodi. Ne avevamo parlato in questo Tecnoseal Answers.

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il prototipo del NACA01 che presenta alcune differenze da quello che sarà il prodotto definitivo

Una Ricerca in Continuo Sviluppo

Tali soluzioni raramente permettono di ottenere un rapporto anodi/performance che sia assolutamente a favore di entrambi, ma la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie in merito a questo campo continua costantemente ogni giorno. Tecnoseal, per esempio, ha sviluppato una particolare tipologia di anodo idrodinamico (Cod.Tec.NACA) di cui avevamo parlato approfonditamente qui.

Nonostante il primo anodo idrodinamico Tecnoseal abbia qualche anno alle spalle, lo sviluppo e il miglioramento dello stesso non si è minimamente arrestato. Proprio in questi giorni è stata introdotta una nuova versione che pesa solo 1 kg (Cod.Tec.NACA01) che andrà a proteggere parti dell'imbarcazione in cui la dinamica ha un'importanza fondamentale. Inoltre, quando si usano profili idrodinamici, bisogna stare molto attenti a calcolare i tempi massimi di protezione perché in questi casi il consumo dell'anodo è un po' anomalo e, nelle parti dove c'é meno massa, si potrebbero avere interruzioni del circuito elettrico creato tra barca e anodo stesso.

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foto di repertorio

Conclusioni

Riassumendo quanto detto nell'articolo di oggi, si, gli anodi sacrificali installati vanno ad influenzare le performance della propria imbarcazione generando un rapporto anodi/performance che si dovrà cercare di bilanciare per scegliere la soluzione migliore per la nostra situazione. Come abbiamo visto, ancora non esiste un modo assoluto per ottenere un risultato massimo in entrambi i campi, ma esistono numerose soluzioni che permettono di ottenere ottimi risultati, pur dovendo comunque sacrificare qualcosa in cambio.

Una cosa che, però, è bene memorizzare, è che tale scelta della soluzione migliore non può essere attuata a cuor leggero, ma va compiuta durante la fase di progettazione dell'imbarcazione. E' una scelta complessa che deve tenere di conto di tanti fattori diversi, non solo delle forme dello scafo, ma anche di come questo è strutturato e di come si comporterà in acqua. Prendere una decisione avventata può costare caro e, per questo, è sempre bene rivolgersi a qualcuno di esperto nel campo della protezione catodica!


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