Come anticipato nel Tecnoseal Answers di settimana scorsa, dedicato alle imbarcazioni multiscafo in generale, oggi ci concentriamo sui catamarani. Visto che ne abbiamo già parlato, non ripeteremo le differenze rispetto alle imbarcazioni monoscafo e le caratteristiche principali, ma ci concentreremo sulla storia e l'utilizzo di questa particolare tipologia di imbarcazioni.
Prima di iniziare vi ricordo che al seguente link potete trovare un indice tematico di tutti i Tecnoseal Answers usciti fino ad oggi.
I primi catamarani furono sviluppati nel 1500 a.c. dalle popolazioni polinesiane per navigare tra le isole dell'Oceano Pacifico. Nonostante il design semplice (erano solo due canoe legate insieme) si rivelarono molto funzionali e vennero presto adottate anche da altri popoli. Per il quinto secolo, i catamarani erano ampiamente usati dai Tamil dell'India del Sud, a cui dobbiamo il loro nome attuale (da kattumaram, ovvero alberi legati insieme). Solo nel 17esimo secolo i catamarani iniziarono ad influenzare la cultura occidentale tramite un progetto di William Petty (che venne però affossato prima della realizzazione dallo scetticismo del pubblico) e un resoconto dell'avventuriero inglese William Damper che aveva visitato proprio le regioni dove vivevano i Tamil.
I catamarani rimasero tuttavia nell'ombra fino al 19 secolo quando l'inglese Mayflower F. Crisp realizzò l'Original, la prima nave mercantile a due scafi occidentale. Poco dopo venne imitato da un americano (Nathanael Herreshoff), ma fu solo nel 1876 che i catamarani ottennero fama globale quando l'Amaryllis trionfò alla Centennial Regata del New York Yacht Club. Questo portò per altro al divieto di usare i catamarani nelle competizioni regolari (divieto rimasto attivo fino agli anni 70). Negli anni successivi l'occidente si specializzò nella realizzazione di catamarani da competizione mentre l'Australia resto pionera dell'innovazione nel settore, sviluppando molti catamarani di grosse dimensioni dedicati al trasporto. Da notare infine che la Pioneering Spirit, la nave più grande al mondo in termini di g.t. si basa sul design di un catamarano.
Il tipo di catamarano più comune e famoso è sicuramente quello a vela, le cui superiori performance nel campo sportivo hanno permesso a questo innovativo design di espandersi anche in occidente. Di catamarani sportivi se ne possono distinguere due sottotipi. Quelli usati nelle competizioni normali, spesso dotati di aliscafi che gli permettono di sollevarsi dalla superficie dell'acqua, e quelli realizzati per le competizioni oceaniche.
Come conseguenza di questa fama, si sono sviluppati anche molti catamarani a vela come imbarcazioni da diporto, ma al di là dell'indubbio fascino, queste imbarcazioni devono fare i conti con i molti svantaggi visti settimana scorsa (minore spazio, maggiore costo e più ifficoltà di gestione). Sicuramente non sono barche adatte a tutti e richiedono una certa esperienza da parte dell'equipaggio.
I difetti di un catamarano a vela da diporto hanno portato ad un fiorente mercato di catamarani a motore. L'applicazione di un motore infatti diminuisce di molto la difficoltà di gestione permettendo comunque di sostenere velocità elevate. Inoltre, la presenza di un secondo scafo, come detto settimana scorsa, permette spesso di implementare sistemi ausiliari che aumentano la sicurezza di navigazione. La più grande nave solare al mondo, il Turanor, è un catamarano.
L'altà velocità massima mostrata dai catamarani a motore ha presto trovato terreno fertile anche nei settori del trasporto passeggeri, sia in termini civili (traghetti e navi da crociera) che in termini militari (la marina militare americana ha molti modelli all'interno della propria flotta). Le caratteristiche di queste imbarcazioni sono di base le stesse: grosse dimensioni che tuttavia non inficiano sull'elevata velocità raggiungibile che permette trasferimenti molto rapidi.
Oltre che per l'utilizzo nel settore del trasporto passeggeri, i catamarani a motore hanno aperto anche le porte ad una serie di innovazioni nel design stesso di questa tipologia di navi. Degli SWATH, pensati nel 1938 e realizzati quasi 30 anni dopo, abbiamo già ampiamente parlato settimana scorsa. Un'altra innovazione ha portato allo sviluppo degli scafi perforanti. Questi praticamente invece di cavalcare un'onda, la attraversano, ottenendo una velocità ancora maggiore rispetto ad un catamarano standard. Dalla loro prima progettazione sono stati usati in modo massiccio proprio nel settore delle navi da trasporto dove il design più comune è quello reso famoso dai cantieri australiani Incat.
E per i catamarani credo sia tutto, se avete ulteriori dubbi, potete contattarci tramite la nostra mail o usando i nostri canali social. Settimana prossima ci occuperemo invece dei loro "fratellini": i trimarani.
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