Con il Tecnoseal Answers di oggi concludiamo il discorso iniziato lunedì sul nuovo Protect Test Portatile di Tecnoseal. Se il primo giorno ci siamo concentrati sulle novità rispetto al vecchio prodotto e se nell'Anodo della Settimana abbiamo spiegato a cosa serve questo prezioso strumento, oggi andremo a vedere come utilizzarlo.
Prima di iniziare vi ricordo che al seguente link potete trovare un indice tematico di tutti i Tecnoseal Answers usciti fino ad oggi.
Sonde Diverse per Scopi Diversi
Come spiegato a dovere nei giorni scorsi, il Protect Test Portatile è uno strumento vitale per la salute della vostra imbarcazione (e non solo!) visto che vi permette di individuare eventuali problemi legati alla corrosione galvanica prima che questi presentino conseguenze (che possono essere anche gravi). Più in generale permette di monitorare costantemente lo stato della protezione catodica della parte da proteggere.
L'utilizzo della parola parte non è casuale poiché il Protect Test Portatile, pur essendo pensato nella sua versione standard per un utilizzo sulle imbarcazioni, può essere facilmente adattato ad altri utilizzi acquistando le altre due sonde opzionali. Di base l'elettrodo Ag/AgCl va usato per misure su strutture immerse in elettroliti contenenti cloruri (tipo l'acqua di mare), l'elettrodo Cu/CuSO4 è indicato per misure su strutture interrate o immerse in acque dolci e, infine, l'elettrodo in Zn viene usato per misurazione su strutture in acciaio inossidabile (aisi 316, 304), cupronichel, bronzo e ottone in acqua dolce.
Istruzioni per l'Uso
Una volta scelta la sonda da utilizzare, passiamo a vedere come collegare il Protect Test Portatile. Tutto parte ovviamente dal multimetro digitale che presenta: un selettore centrale a rotazione che permette di selezionare la grandezza elettrica da misurare (tensione, corrente, resistenza), la portata (o fondo scala) e il tipo (corrente alternata o continua); quattro prese d'ingresso diverse (COM, V/?/Hz, mA, 10A).
Per la misura dello stato elettrico della struttura protetta catodicamente:
Analisi dei Risultati
La tabella qui sopra (che potete ingrandire cliccandoci sopra) presenta tutti i possibili risultati usando ognuno dei tre elettrodi. C'é ben poco altro da aggiungere e dovrebbe bastare per valutare rapidamente il risultato della misurazione. Va sottolineato che qualsiasi risultato che non rientri nella zona di protezione è indice di un problema di qualche tipo, sia che si tratti di corrosione che di sovraprotezione. Nella tabella non è presente la misurazione in acqua dolce con sonda in Zn, ma in questo caso la differenza di potenziale rilevata deve essere inferiore ai 600 mV.
Questa è una versione molto semplificata di come analizzare i dati forniti dal Protect Test Portatile, ma la protezione catodica non è una materia facile da affrontare e in caso di dubbi è sempre bene rivolgersi ad un team di esperti. Allo stesso modo, se i valori rilevati sulla struttura non rientrano nella zona di protezione conviene al più presto contattare un esperto per individuare cosa sta causando questo problema, magari richiedendo un servizio a bordo come quello offerto da Tecnoseal.
Manutenzione del Protect Test
Di base il Protect Test Portatile non richiede grandi operazioni di manutenzione, basta usarlo con cura, riponendolo sempre nella sua valigietta. La maggior attenzione va concentrata sugli elettrodi anche se quello in Ag/AgCl non necessita di particolari operazioni per garantire il proprio funzionamento. Il discorso cambia invece se si usa l'elettrodo Cu/CuSO04. In questo va infatti costantemente verificato lo stato della soluzione contenuta all'interno.
Se la soluzione di CuSO04 dovesse risultare notevolmente diminuita oppure eccessivamente torbida, la si dovrà rabboccare o sostituire utilizzando un'eventuale soluzione satura di CuSO04 aggiuntiva. Insieme all'elettrodo si può acquistare anche la chiave necessaria per svitare la parte superiore (e/o inferiore) dello stesso. Nel caso si esaurisca tutta la soluzione in dotazione questa è preparabile seguendo queste istruzioni: riempire con un litro o più di acqua distillata un recipiante in pirovetro o terracotta (escluso qualsiasi recipiente metallico), portare l'acqua ad ebollizione, aggiungere per ogni litro di acqua distillata 400 gr di cristalli di CuSO4, mescolare la soluzione fino alla scomparsa dei cristalli e lasciarla raffreddare.
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