Visto che alcuni dei nostri esperti in protezione catodica sono fuori sede per partecipare Singapore Yacht Show, oggi andiamo a completare il discorso che avevamo lasciato in sospeso alla fine del Tecnoseal Answers di due settimane fa, quello dedicato ai Motori Marini. La domanda è semplice: quale categoria di motori marini è la migliore?
Prima di iniziare vi ricordo che al seguente link potete trovare un indice tematico di tutti i Tecnoseal Answers usciti fino ad oggi.
La domanda è ovviamente faziosa e di facile risposta se si prendono in considerazione solo motori entro e fuoribordo, ma la situazione diventa molto più complesso aggiungendo la variante dei motori entrofuoribordo che, fin dal loro esordio, hanno creato non pochi conflitti. Questo vale soprattutto quando sono messi a confronto con i fuoribordo, anche perché le due categorie sono simili e il continuo svilupparsi delle tecnologie ha portato le loro differenze ad assottigliarsi sempre di più.
La storia dei motori entrofuoribordo inizia durante la 1° guerra mondiale con la produzione del MAS di Isotta Fraschini, caratterizzato da due eliche controrotanti. Nel 1948 l'Ingegnere della Mercury Marine, Charlie Stang, accoppierà un motore da corsa in alluminio con la parte inferiore di un motore fuoribordo creando un sistema di propulsione marina più potente dei motori fuoribordo disponibili in quel periodo. La prima introduzione commerciale di un entrofuoribordo è stata tuttavia realizzata da Volvo Penta nel 1959 con il suo Aquamatic e da allora la popolarità di questa categoria di motori marini è continuata a crescere.
Un tempo, infatti, i motori entrofuoribordo erano di molto superiori ai semplici fuoribordo per spazio occupato e potenza. Ciò ha permesso a questa categoria di espandersi velocemente diventando quella attualmente più usata, soprattutto nella nautica da diporto. Quanto appena detto è però ancora vero? Considerando quanto è tradizionalista il settore nautico, siamo sicuri che questi non stia continuando ad affidarsi ai motori entrofuoribordo "solo" perché in passato erano i migliori?
Partiamo da quello che, tra i due, è il confronto semplice, quello con i motori entrobordo. I vantaggi degli entrofuoribordo in questo caso non sono pochi. I motori di questo tipo sono più semplici da progettare visto che eliminano la necessità di progettare sistemi di trasmissione per asse e timone. Inoltre permettono di risparmiare molto spazio all'interno dell'imbarcazione, una caratteristica molto apprezzata dai diportisti, spesso interessati a yacht da crociera "tascabili."
Tuttavia i motori entrofuoribordo hanno un enorme svantaggio nei confronti degli entrobordo: essendo in parte immersi, sono più esposti a rischi esterni. Manichette, soffietti in gomma e tubazioni dell'olio sono spesso situati sott'acqua e sono quindi facilmente danneggiabili dagli elementi esterni. Inoltre, il contatto diretto con l'acqua li rende più vulnerabili anche nei confronti della corrosione galvanica.
Resta invece identico, tra entrofuoribordo e entrobordo, il rischio di incendi e conseguenti esplosioni dovute a vapori della benzina nel vano motore. Nei motori moderni questi tuttavia sono molto rari. Molti dei modelli recenti hanno infatti una particolare ventola, da attivare all'avvio e quando si procede a bassa velocità, che scambia l'aria del motore con aria fresca esterna.
Passiamo ora alla parte più complessa della discussione, il confronto con i motori fuoribordo. La prima cosa da valutare sono le performance. Per accellerazione e velocità di punta (a pari potenza e dimensioni, ovvio) i moderni fuoribordo battono gli entrofuoribordo. Prima di chiudere la pratica bisogna però chiedersi: "quanto spesso si va a massima velocità?" Se in generale si usa l'imbarcazione a velocità di crociera per navigazioni a lungo raggio, avere una velocità di punta più elevata potrebbe essere controproducente, anche per un discorso di consumi. Un motore entrofuoribordo ha inoltre un assetto migliore anche se contribuisce in modo maggiore al peso dell'imbarcazione. Per quanto concerna la manovrabilità, invece, i due motori sono praticamente alla pari.
Il discorso sui consumi non è tuttavia da sottovalutare. Un motore che spinge più di un altro, ma consuma meno... non esiste. Sui consumi possono influire molte cose come l'assetto, le eliche, il numero di passeggeri a bordo e le condizioni del mare, ma in linea generale i motori entrofuoribordo consumano meno dei fuoribordo (sempre a pari caratteristiche), soprattutto se usati a velocità di crociera.
A influire sui consumi è, ovviamente, anche il carburante usato. Diesel e benzina non hanno lo stesso costo. Il punto è che i pochi motori fuoribordo in commercio che possono andare a diesel hanno dimensioni esagerate. Il loro peso e ingombro rende difficile la diffusione di massa nel diporto. Di contro i motori entrofuoribordo esistono in entrambe le varianti, ma quelli a diesel costano di più. Va quindi fatta una valutazione in base a quanto si intende navigare per non rischiare di non compensare il costo iniziale di installazione con un pari risparmio sul carburante.
Spostandoci sul campo della manutenzione, è nuovamente il motore fuoribordo a vincere. Neanche di poco. L'entrofuoribordo ha infatti bisogno di maggiori interventi ed è soggetto a maggiore usura e corrosione galvanica. Anche perché i fuoribordo possono essere completamente sollevati per restare all'asciutto mentre un entrofuoribordo sarà sempre, in qualche modo, a contatto con l'acqua di mare. Con una corretta manutenzione un fuoribordo è praticamente indistruttibile. Anche un entrofuoribordo può avere ampie garanzie di durata, ma richiede attenzioni più frequenti e costose.
Passando alla questione dell'ingombro, i due motori hanno entrambi pregi e difetti. Un entrofuoribordo dà la possibilità di un'ampia spiaggetta di poppa visto che il propulsore è tutto nel vano motore e il piede è immerso in acqua. Il tutto può essere facilmente ricoperto per aumentare le superfici calpestabili. Di contro, però, nel vano motore ci sarà molto meno spazio. Ne consegue che i diportisti che vogliono il pozzetto sgombro (magari perché praticano pesca o altre attività sportive) saranno più a loro agio con un motore fuoribordo mentre coloro che prediligono l'uso crocieristico dell'imbarcazione troveranno maggior soddisfazione con un entrofuoribordo.
Concludendo il discorso, è ormai chiaro che, a livello di categorie, non esiste un motore marino che è in assoluto migliore di un altro. Anche nel caso del confronto tra motori entrofuoribordo e fuoribordo, entrambe le categorie hanno pregi e difetti. Nella scelta della miglior motorizzazione per la propria imbarcazione contano quindi le preferenze personali e il tipo di utilizzo per cui la si vuole usare. I nuovi modelli di fuoribordo e entrofuoribordo hanno ormai infranto le tradizionali barriere che un tempo restringevano l'utilizzo di questi motori marini (barche piccole solo con fuoribordo e barche medie solo con entrofuoribordo). Non esistono più scelte imposte e la scelta andrebbe quindi valutata bene, magari insieme ad un esperto del settore che può aiutare a riflettere su dettagli non evidenti a prima vista.
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