SAVE OUR OCEAN - IL SINGAPORE GREEN PLAN

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Save Our Ocean - Il Singapore Green Plan


Settimana scorsa abbiamo visto i numerosi problemi che, praticamente da sempre, affliggono Singapore facendo tuttavia notare come questa, dagli anni '90 in poi, sia riuscita a rovesciare la sua situazione ambientale diventando (al di là delle critiche) una città "verde," simbolo di un cambiamento possibile. Tale cambiamento è stato reso possibile grazie al Singapore Green Plan, un piano strategico mirato ad aumentare la consapevolezza degli abitani, la protezione dell'ambiente, l'uso di tecnologie "verdi" e la sostenibilità di qualsiasi azione. Lo vediamo nel dettaglio nel Save Our Ocean di oggi.

Prima di iniziare, vi ricordo che potete trovare un elenco degli articoli di questa serie, costantemente aggiornato e ordinato secondo categorie tematiche, visitando questo indice.

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una delle iniziative promosse sulla base della strategia delle 3P

Unire le Forze per un Futuro Migliore

La prima versione del Singapore Green Plan è stata promossa dal Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Idriche (MEWR) di Singapore nel 1992 per poi essere rinnovato nel 2002. Esso prevedeva una strategia ben precisa, strutturata su otto settori differenti, con una serie di obiettivi da raggiungere entro il 2012. Nonostante il Singapore Green Plan sia a tutti gli effetti concluso, questo ha tracciato i solchi su cui le politiche ambientali odierne di Singapore si stanno sviluppando ed è quindi ancora di estrema attualità.

Tra gli otto settore del piano, due sono le colonne portanti intorno a cui si costruisce tutto il resto. La prima colonna portante è quella formata dalla 3P Partnership. Con tale termine ci si riferisce al concetto di spingere a collaborare le persone, il settore privato e quello pubblico (Persone-Privato-Pubblico) per forgiare un futuro sostenibile. Questo viene concretizzato dalle costanti agevolazioni promosse dal MEWR al fine di incoraggiare e premiare le aziende private e le persone che agiscono in modo sostenibile, così come dalle iniziative atte a sensibilizzare, persone e aziende private, nei confronti dell'ambiente.

L'altro pilastro è quello delle cooperazioni internazionali. Singapore è stato un elemento cardine al centro dello sviluppo del piano ambientale ASEAN Vision 2020 (di cui magari parleremo in futuro) ed è sempre attivo con numerose campagne ambientali che favoriscono anche le nazioni vicine. Inoltre il governo di Singapore collabora attivamente con il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) e con la Commissione Sociale e Economica per l'Asia e il Pacifico (ESCAP) ed è una presenza costante sia nei numerosi eventi e incontri organizzati per il globo che alle firme dei vari trattati multilaterali promossi per la protezione dell'ambiente.

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una proiezione di sviluppo della crescita degli impianti di desalinizzazione nei prossimi anni

Aria, Acqua e Energia

Passando ai sei settori d'azione, il primo di cui parliamo è quello relativo all'inquinamento dell'aria che, come visto settimana scorsa, è un problema molto grosso. Singapore monitora costantemente la qualità dell'aria grazie a 17 diverse stazioni di controllo remote connesse ad un Sistema di Controllo Centrale. L'obiettivo è ovviamente quello di prevenire eventuali situazioni critiche intervenendo prontamente. In parallelo vengono promossi anche regolari controlli nelle aziende e numerose iniziative di formazione e sensibilizzazione sull'argomento.

Passando alla parte marina del piano, questa si divide su due fronti: da una parte l'aumento delle risorse idriche e dall'altra la riduzione del consumo delle stesse. La seconda viene attuata sempre attraverso la sensibilizzazione delle persone e dei privati mentre per la prima c'é una doppia strategia. Si mira sia all'aumento dei bacini idrografici che alla diversificazione delle fonti che producono tali risorse, sfruttando metodi anche non convenzionali come la desalinizzazione e le bonifiche dell'acqua.

Anche per quanto riguarda l'energia, si ha una doppia strategia. Da una parte si cerca di migliorare l'efficienza energetica tramite incentivi e campagne mirate, così come un forte appoggio al trasporto pubblico. Dall'altra si cerca di far crescere l'utilizzo delle energie rinnovabili che, nel caso di Singapore, si traducono nell'uso di gas naturale compresso (CNG) come principale produttore di energia elettrica. Per altro, dal 2005, è obbligatorio per tutti i veicoli a diesel l'uso del diesel a bassissimo tenore di zolfo (ULSD).

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una foto della Sungei Buloh Wetland Reserve

Rifiuti, Salute e Natura

Un altro settore di intervento del piano è quello dei rifiuti dove l'obiettivo è di ridurre al minimo la loro produzione così come aumentare il riciclaggio il più possibile. Questo è stato promosso grazie ad uno specifico programma fondato nel 2001 che ha imposto la raccolta casa per casa dei rifiuti di carta, plastica e delle lattine ogni quindici giorni. Sono stati inoltre installati appositi cassonetti dei rifiuti in ogni luogo pubblico. Con l'aumentare del riciclo dei rifiuti è stata ridotta anche la presenza di inceneritori e discariche.

Nel campo della salute pubblica è stato introdotto il Foodshop Grading System, un sistema di classificazione delle bancarelle alimentari, che si basa su pulizia, infestazione da parassiti e igiene personale e alimentare degli addetti ed è mirato a incoraggiare i proprietari ad alzare i propri standard qualitativi. E' stato inoltre implementato l'uso di macchine spazzatrici stradali insieme a numerose campagne atte a incoraggiare i partecipanti a mantenere le strade pulite e gettare i rifiuti negli appositi spazi. Questo settore del piano ha previsto anche una serie di feroci campagne atte a sensibilizzare le persone nella lotta contro la febbre dengue, la principale e più pericolosa malattia trasmessa dalle zanzare Aedes a Singapore.

Infine, per quanto riguarda il settore della protezione della natura, il piano prevede, attraverso l'uso di un'attenta pianificazione, il bilanciamento delle esigenze di utilizzo del territorio nazionale con la conservazione ambientale, al fine di garantire spazi verdi sufficienti per scopi ricreativi senza compromettere lo sviluppo urbano. Attualmente Singapore possiede quattro grandi riserve ambientali: l'isola di Chek Jawa, la Sungei Buloh Wetland Reserve, la Bukit Timah and Central Catchment Nature Reserve e la Labrador Nature Reserve. Il governo si è fatto inoltre più severo nei controlli sull'impatto ambientale di aziende e fabbriche locali che sono tenute a rispettare numerose normative relative a inquinamento atmosferico, scarico degli effluenti, inquinamento acustico e studio di gestione e smaltimento di sostanze chimiche pericolose e tossiche.


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