Come accennato in alcuni contenuti dei giorni appena passati o tramite la nostra newsletter, per il mese di Febbraio molti degli articoli del nostro sito tratteranno argomenti in qualche modo legati al Dubai International Boat Show. Il Save Our Ocean sarà tra questi e per le prossime tre settimane ci occuperemo quindi di parlare di tematiche ambientalistiche legate a Dubai e agli Emirati Arabi Uniti (UAE), a partire da quello che è probabilmente uno dei loro beni più preziosi: le barriere coralline.
Prima di iniziare, vi ricordo che potete trovare un elenco degli articoli di questa serie, costantemente aggionato e ordinato secondo categorie tematiche, visitando questo indice.
Un po' di teoria
Che le barriere coralline rappresentino un bene prezioso per Dubai non è certo un mistero. Uno degli edifici più caratteristici della città, la coral reef tower, è ispirato proprio alla tipica forma dei coralli che fanno parte di queste formazioni marine. I coralli che creano queste struttura non sono solo spettacolari da vedere, ma offrono anche riparo e protezione a migliaia di specie di pesci, crostacei e molluschi, contribuendo a creare un habitat ricco di biodiversità.
Le barriere coralline sono quindi elementi preziosi non solo per il turismo locale, ma anche per lo stesso ecosistema marino. Tuttavia, come tante altre cose in questo mondo, anche loro sono minacciate, direttamente o meno, dall'attività umana. La pesca a strascico, le ancore e l'inquinamento da plastica posso danneggiarle significatamente e non a caso sono nate molte campagne di "pulizia" non dissimili da quelle che vengono attuate per le spiagge.
Un'altra grossa minaccia alla salute delle barriere coralline è dato dall'aumento delle temperature dei mari, soprattutto nelle zone che sono interessate dal noto El Niño, un fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico e dell'Oceano Indiano (su cui si affacciano gli Emirati Arabi Uniti). Questo sta piano piano portando alla decolorazione dei coralli e al loro essiccamento, al punto che si ipotizza la morte di molte importanti barriere coralline entro i prossimi 50 anni.
Ras Ghanada
Una delle barriere coralline più importanti e sorvegliate degli UAE è quella di Ras Ghanada, situata a poca distanza dalla costa di Abu Dhabi (la seconda città più popolata della zona dopo Dubai). La formazione di Ras Ghanada è la più grande presente nella parte di Golfo Persico appartenente agli UAE, ma è situata in un punto molto delicato dove non solo è soggetta alle influenza di El Niño, ma subisce anche la presenza del vicino Porto di Khalifa inaugurato nel 2012.
A difesa delle autorità portuali di Abu Dhabi si può dire che questi, durante la costruzione delle strutture, tennero di conto nei loro progetti della presenza della barriera corallina grazie ad uno studio del 2007 a cura della Emirates Wildlife Society - World Wide Fund for Nature (EWS-WWF). L'idea era quella di costruire il porto come una specie di "guardiano" di Ras Ghanada.
Alcune recenti verifiche della salute della barriera corallina a cura di personale specializzato proveniente da ogni parte del globo hanno permesso di constatare come la cosa abbia in qualche modo funzionato e che Ras Ghanada sia ancora in relativa ottima salute. Tuttavia tutti hanno concordato nel sostenere che azioni simili sarebbero da scoraggiare in futuro perché le barriere coralline, a causa dei motivi elencati sopra, stanno progressivamente diventando più fragili e vulnerabili. E' andata bene una volta, ma è bene non giocare con la fortuna.
Il Progetto di Fujairah
Uno dei luoghi comuni più presenti è che alle autorità degli UAE freghi poco e niente della situazione ambientale. Non potrebbe esistere dichiarazione più falsa visto che in realtà sono attive molte campagne atte a proteggere l'ecosistema della zona e a combattere le varie forme di inquinamento (ne parleremo meglio nelle prossime settimane). In merito alle barriere coralline, proprio l'anno scorso, nel 2018, è stata annunciata l'intenzione di "costruire" la più grande barriera corallina esistente al mondo nella parte di mare appartenente all'Emirato di Fujairah.
Il Memorandum of Understanding alla base della realizzazione è stato firmato, tra le altre autorità, dal Ministry of Climate Change and Environment (MOCCAE) e dal Fujairah Centre for Adventures FCA. Il progetto fa parte della campagna "year of Zayed", realizzata in memoria dello Sceicco Zayed che era un rinomato pioniere nel campo della protezione dell'ambiente.
Come parte dell'accordo il MOCCAE si impegnerà a fornire larve di coralli di differenti tipi e supporto tecnico/logistico mentre il FCA collaborerà con le autorità per individuare i punti marini migliori dove edificare la barriera corallina. Le due entità formeranno inoltre un team tecnico che si occuperà non solo di sviluppare i paletti ambientali del progetto, ma anche di supervisionarlo e di continuare a monitorarlo dopo la sua realizzazione.
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