Continuiamo il discorso sulle barche a vela iniziato due settimane fa, estendendolo però a tutto il settore nautico tramite un argomento che tocca anche le altre tipologie di imbarcazioni, quello del rispetto in mare.
Se due settimane fa abbiamo visto la definizione ed i tipi di barca a vela e se settimana scorsa abbiamo affrontato le principali terminologie del mondo velistico, nel Tecnoseal Answers di oggi chiudiamo il cerchio parlando di come funzionano le precedenze in mare.
Per poter comprendere pienamente il discorso sulle precedenze, ci manca tuttavia un ultimo tassello da aggiungere al nostro mosaico. Una barca a vela per poter navigare ha bisogno della forza del vento sulle vele, ma essa può posizionarsi a varie angolature rispetto alla direzione del vento reale (diverso dal vento apparente che determina la posizione delle vele e che è dato dall'unione del vento reale con il vento generato dalla velocità della barca), in base alla rotta che decide di tenere. Questa posizione determina l'andatura della barca. Ecco quindi le varie andature esistenti:
Come funzionano quindi le precedenze in mare? Le regole generali sono apparentemente chiare. In caso di incrocio senza pericolo di collisione, si deve mantenere sempre la destra rispetto alla barca che si avvicina, moderando la velocità. Nel caso in cui le rotte siano invece a rischio di collisione, l'imbarcazione con migliori capacità di manovra deve tenersi discosta da quella con maggiori difficoltà. Un'eccezione riconosciuta è inoltre quella dell'ingresso/uscita da un porto. Le imbarcazioni in uscita hanno infatti SEMPRE precedenza su quelle entranti e DEVONO allontanarsi facendo rotta a 90° rispetto alla riva.
Purtroppo la realtà è molto meno chiara delle norme scritte e l'applicazione del codice è ben più complessa, visto che deve tenere di conto tutte le variabili del caso, soprattutto quando si parla di barche a vela. In generale, applicando il discorso sulle migliori capacità di manovra, si intuisce che le barche che stanno utilizzando le vele come mezzo di locomozione hanno sempre la precedenza sulle barche a motore ANCHE SE QUESTE HANNO DELLE VELE CHE NON STANNO USANDO. Le imbarcazioni al lavoro (rimorchiatori, pescherecci, etc) hanno però SEMPRE la precedenza su qualsiasi imbarcazione da diporto.
E nel caso ad entrare in rotta di collisione fossero due barche che stanno usando le vele come mezzo di locomozione? In tal caso ha la precedenza la barca con le mura a dritta, ovvero con il vento che va a colpire per prima la parte destra dello scafo. Nel primo disegno qua sopra è chiaramente la barca verde ad avere la precedenza.
Inoltre in caso entrambe le barche abbiano le stesse mura ha sempre la precedenza quella che si trova sottovento. Facendo riferimento al secondo disegno qua sopra, la barca verde ha sempre la precedenza perché ha un'andatura a bolina mentre quella rossa ha un'andatura a traverso.
Purtroppo come per le precedenze in macchina (se non di più), anche quelle in mare sono troppo spesso ignorate. Sia per effettiva ignoranza di chi porta la barca che per prepotenza o voglia di strafare. I rischi sono tuttavia enormi e non solo economici. Infatti uno scontro in mare può non solo arrecare seri danni ad entrambe le imbarcazioni, ma può avere conseguenze penali anche molto salate e severe.
Nonostante questo gli incidenti continuano ad avvenire con una certa frequenza e spesso vi è difficoltà nel trovare un "colpevole" proprio per le molte variabili prese in considerazione e per il fatto che troppo spesso si tende ad adattare il codice a proprio favore. Vi porto ad esempio il caso di uno speronamento avvenuto nel 2016 nel corso della regata Pesaro-Rovigno. Leggendo questo articolo, ma soprattutto i relativi commenti, è possibile capire quanto l'argomento delle precedenze sia sentito nel settore, ma anche quanto poco sia conosciuto.
Tutti vogliamo passare per primi, ma a volte sarebbe meglio ricordarsi che la nostra società non esisterebbe senza l'educazione ed il rispetto alla base della comune convivenza.
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