Nel Tecnoseal Answers di questa settimana tratteremo un argomento molto delicato: il consumo degli anodi e la loro sostituzione.
Fra le domande più frequenti che ci vengono rivolte quando una barca viene portata a terra per fare manutenzione, c'è quella di valutare se sia il caso di rinnovare completamente o parzialmente il sistema di anodi a protezione delle parti metalliche contro la corrosione galvanica.
Altre volte, ci viene addirittura chiesto se sia il caso di sostituire gli anodi a seguito di un consumo esiguo degli stessi.
Dare una risposta in tal senso non è molto semplice, in quanto, le variabili che devono essere tenute in considerazione sono molte e spesso correlate fra di loro. Per darne quindi una che sia da interpretare come una linea guida più che come una verità assoluta, è conveniente aggiungervi delle definizioni che stabiliscono i criteri per la determinazione della massa anodica.
Per proteggere una superficie metallica dalle correnti galvaniche è necessario determinare una massa di lega anodica che sia capace di erogare una densità di corrente tale da bilanciare quella richiesta dalla superficie affinché sia verificata la condizione di protezione. Il primo concetto di base è quindi che ad una superficie da proteggere è legata una massa.
L’altro concetto, seppur banale, su cui soffermare l’attenzione è che ad un consumo dell’anodo corrisponde una diminuzione della densità di corrente erogata, oltre ad un'ovvia diminuzione di peso dello stesso.
Adesso è più facile rendersi conto che se la massa dell’anodo scende sotto ad un ceto valore (peso) potrebbe verificarsi la condizione tale per cui non riesce più ad erogare la corrente “richiesta” dalla superficie per essere protetta. Quanto appena detto ci può essere d'aiuto per cercare di capire se un anodo consumato, anche parzialmente, deve essere sostituito oppure può essere lasciato installato per altro tempo.
Dall’ispezione visiva, data la complessità della fenomenologia, non è possibile stabilire se un anodo si è consumato di una quantità tale da non erogare più la corrente necessaria alla protezione della superficie. Per scegliere se sostituire gli anodi è opportuno far valutare lo stato di consumo da un tecnico esperto che saprà dare una valutazione opportuna caso per caso.
Talvolta, però, è possibile che si verifichi la condizione per cui la massa anodica rimasta sia al limite di quella necessaria per garantire la protezione e che quindi bastino pochi mesi in mare affinché l’anodo non sia più capace di erogare corrente e che il suo ulteriore consumo avvenga soltanto per auto corrosione e non per proteggere la struttura.
Il grafico qua sopra pone il livello di protezione dell'imbarcazione sull'asse verticale e lo scorrere del tempo sull'asse orizzontale. La zona verde sarà quindi il periodo temporale dove l'imbarcazione è protetta mentre all'opposto quella rossa indicherà la fase dove questa non sarà più al sicuro. Il grafico mostra quindi che esiste un preciso tempo del ciclo di vita di un anodo a partire dal quale non sono più garantite le condizioni di protezione e che, pur riscontrando una massa nello stesso, è necessario sostituirlo.
In conclusione va aggiunto che se la massa viene opportunamente calcolata e i cicli ci pittura non cambiano, la massa anodica alla fine di un ciclo di carenaggio dovrebbe essere sensibilmente variata, pertanto, non si dovrebbero avere dubbi se effettuare la sostituzione o meno.
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