Mancano ormai solo due tipologie di anodi sacrificali da vedere per completare la vasta gamma di prodotti Tecnoseal disponibili per proteggere la carena e lo specchio di poppa. Entrambi appartengono in realtà alla stessa "famiglia" e, nell'anodo della settimana di oggi, vediamo quelli più tradizionali: gli anodi (con inserto) da imbullonare.
Prima di iniziare però vi ricordo che se cercate un elenco di tutti gli articoli usciti fino ad ora, potete trovarlo in questo comodo indice.
In realtà quasi tutte le piastre che abbiamo visto hanno bisogno di essere imbullonate per essere installate, ma, in questa tipologia di anodi sacrificali, i bulloni e i perni vengono applicati su un inserto più lungo dell'anodo stesso. Questo "emerge" dai lati in modo simile a quanto avviene negli anodi a saldare, ma presenta due grossi fori alle estremità.
Il primo confronto va quindi fatto proprio con gli anodi a saldare. Quest'ultimi sono la soluzione tradizionale visto che la saldatura è il metodo migliore per installare un anodo sacrificale e garantirne un funzionamento corretto. Tuttavia le saldature rendono molto più difficoltosa la rimozione dell'anodo, soprattutto se eseguita in immersione. Un problema che non si pone usando dei semplici perni e bulloni.
Ma se si ha questa esigenza, perché non usare delle semplici piastre rettangolari? In alcuni casi si potrebbe obiettare che all'interno manca l'inserto, ma, dall'Anodo della Settimana 38, sappiamo anche che non è sempre così. La caratteristica chiave per comprendere tale scelta è l'aderenza dell'anodo. Gli scafi delle imbarcazioni sono tondeggianti e quindi una grossa piastra rettangolare potrebbe risultare staccata, in parte, dallo scafo stesso proprio per via della sua lunghezza. Nella tipologia di anodi che vediamo oggi, invece, il problema non si pone perché l'anodo in sé è molto più piccolo rispetto alle estremità da imbullonare e sarà quindi molto più facile ottenere una buona aderenza dello stesso.
Concludendo, per quanto anodi a saldare e piastre rettangolari restino le soluzioni più tradizionali e usate, in alcuni casi particolari, l'installazione di anodi da imbullonare potrebbe essere la soluzione migliore. Come capire quali sono questi casi? Non è semplice, perché ci sono in gioco molte variabili che non sempre sono immediatamente riconoscibili a colpo d'occhio. La cosa migliore resta quella di rivolgersi ad un esperto che possa consigliarci sulla scelta migliore per la salute della nostra imbarcazione.
Il catalogo Tecnoseal presenta due tipologie diverse di anodi da imbullonare. Come per gli anodi a saldare, abbiamo qui una forma "standard" stondata alle estremità dell'anodo (Cod.Tec.00300A e simili) ed una variante "a goccia" che presenta una forma leggermente più aerodinamica (Cod.Tec.00350/B e simili). Per entrambe è presente un'ampia varietà nelle tre leghe (alluminio, zinco e magnesio), ma se vedete che manca il pezzo preciso di cui avreste proprio bisogno, potete sempre richiedere che questo sia realizzato appositamente per voi.
Per dettagli più specifici potete fare riferimento alle pagine 95 e 96 del nostro catalogo.
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