Completiamo il discorso iniziato nell'Anodo della Settimana di martedì scorso dedicato alle Piastre per Scafi Veloci (lo trovate qui). Se parliamo di scafi veloci, non si possono escludere quelle imbarcazioni che sono state create proprio per eccellere nella loro velocità: gli aliscafi. Nell'articolo di oggi vediamo quindi quali sono gli anodi sacrificali adatti a proteggerle e perché.
Prima di iniziare però vi ricordo che se cercate un elenco di tutti gli articoli usciti fino ad ora, potete trovarlo in questo comodo indice.
Degli aliscafi abbiamo già parlato in un Tecnoseal Answers uscito il primo Marzo in cui parlavamo di come sono nate queste imbarcazioni, come funzionano e quali tipologie esistono. Trovate l'articolo originale qui, ma, volendo riassumere le parti fondamentali alla comprensione dell'articolo di oggi, possiamo dire che gli aliscafi si sono sviluppati dal desiderio di voler raggiungere velocità di navigazione sempre maggiori. Questo è reso possibile grazie alla portanza che permette, raggiunta una certa velocità, allo scafo di emergere e "volare" sopra le onde.
Quando gli aliscafi sono stazionari o si muovono a bassa velocità, però, si comportano a tutti gli effetti come imbarcazioni dislocanti ed il loro scafo è parzialmente immerso. Inoltre, anche quando sono in stato di volo, le ali restano comunque a contatto con l'acqua e, in parte o completamente, sommerse. E' facile intuire quindi che anche un aliscafo ha bisogno di proteggersi dalla corrosione galvanica e, essendo imbarcazioni che basano la loro stessa esistenza sulle elevate performance, deve farlo senza aumentare la propria resistenza idrodinamica.
L'anodo sacrificale standard per quanto riguarda gli aliscafi è quindi un tipo particolare di piastra allungata per scafi veloci, molto sottile e piatta, capace di adattarsi perfettamente allo scafo fino a, praticamente, sparire nello stesso. Gli anodi sacrificali di questo tipo sono, solitamente, molto lunghe perché devono garantire una notevole protezione catodica senza tuttavia pesare troppo in un solo punto e senza potersi sviluppare in altezza. Le piastre installate sugli aliscafi ricordano, a occhio, i tiranti che vengono installati sugli edifici per fissarli ed evitare che questi cadano, pur avendo una funzione completamente diversa.
In realtà, come per gli anodi per scafi veloci, anche in questo caso gli anodi per aliscafi che vediamo in questo articolo sono la soluzione più tradizionale, ma non l'unica. Molti degli aliscafi più grandi, come, per esempio, quelli usati per il trasporto dei passeggeri, tendono a montare anche anodi di altro tipo installati all'interno di appositi recessi (per avere maggiori dettagli sugli anodi recessati, vi rimando a questo articolo). Solitamente questi anodi sono piastre ovali non allungate (ne abbiamo parlato qui).
Nel catalogo Tecnoseal esistono due tipologie standard di piastre per aliscafi. La prima è realizzata su misura (Cod.Tec. 00670), con dei fori specifici, ed è disponibile solo in lega di zinco. La seconda è invece la più richiesta visto che è una piastra non forata, adattabile a qualsiasi misura e disponibile in tutte e tre le leghe (Cod.Tec. 00650). Per quanto riguarda le piastre ovali che vengono installate nei recessi, queste corrispondono solitamente al Cod.Tec. 00266-2. Va tuttavia ricordato, come ogni volta, che, in caso di esigenze particolari, si può sempre richiedere la realizzazione di un pezzo su misura per la propria imbarcazione.
Per dettagli più specifici potete fare riferimento alle pagine 74 e 75 del nostro catalogo.
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